Scuola e stili
Pubblicato da Gianfranco Russo in Nozioni · 23 Aprile 2018
Gongfu seppur indicando lo studio
dell’arte marziale, resta un termine generico: all’interno della parola gongfu
vengono identificati due sistemi, uno interno ed uno esterno, dozzine e dozzine
di stili, centinaia di scuole e migliaia di clan. Si può praticare gongfu, uno
stile esterno come lo shaolinquan, e dire che si pratica lo shaolin del sud;
oppure un altro stile esterno il wingchun e dire di appartenere al lignaggio di
Wong Sheung Leung all’interno della scuola XY. La Cina popolare sta facendo un
enorme sforzo di unificazione cercando di trasformare il wushu in una
disciplina sportiva codificata. Questo però fa perdere molte delle connotazioni
caratteristiche e pittoresche della galassia di piccoli clan presenti nel
mondo. Sebbene non sia un’operazione semplice, quest’opera di unificazione
andrà man mano inesorabilmente avanti e solo i testi rimarranno a ricordo di
epoche perdute. E’ essenziale capire il perché di molti malintesi sulla parola
“stile”. Noi tendiamo a tradurre con la parola “stile” numerosi differenti
termini, ad esempio quan (拳), pai
(派) e jia (家). Come già detto, gli stessi termini inoltre li potremo
trovare anche in cantonese come kyuhn, pàai e gar. Esistono sistemi quali lo
Hung-gar che viene tradotto come stile Hung, lo Shaolin-quan che viene tradotto
come stile Shaolin o della “Giovane Foresta”, il Tienshan-pai tradotto come
stile Tienshan o della “Montagna Celeste” o ancora il bagua-zhang tradotto con
stile “degli otto trigrammi”. In tutti questi casi si adopera d’abitudine la
parola “stile” eppure nella realtà abbiamo nell’ordine “famiglia”, “sistema di
pugilato”, “clan”, “palmo”.