Impostazione Mentale (Habitus)

Liang Long Wushu Guan
One path is better than no path, but the right path is best of all.

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Impostazione Mentale (Habitus)

Liang Long Wushu Guan
Pubblicato da Armando Visconti in Teoria · 2 Luglio 2018
IMPOSTAZIONE MENTALE (Habitus)
La mente è un soggetto estremamente complicato, tanto che persino oggi gli scienziati non sono in grado di spiegare del tutto come essa funzioni e perché, nonostante qualsiasi azione noi si faccia o si progetti di fare dipenda da lei.
Specificatamente nelle arti marziali la mente ricopre un ruolo particolarissimo, in quanto deve essere libera per consentire un reazione istantanea, ma tenere sotto controllo ogni parte del corpo per indirizzarla nella giusta tecnica.
Anche nel Kung Pu, naturalmente, la mente viene allenata ad eseguire
questi compiti, ma in più essa viene addestrata a sviluppare tutte quelle altre facoltà che a molti sembrano "miracolose”. Nell'Arte Cinese, conseguentemente, esistono molti esercizi volti a tale scopo, i quali, rendendo consci delle proprie capacità recondite, migliorano la stessa esistenza di chi li pratica; questi esercizi vengono classificati come "RESPIRATORI" ed a tale proposito va evidenziato il fatto che nella lingua cinese le parole “aria”, “energia interna", "respiro", siano tutti aspetti dello stesso ideogramma CH'I.
Fedeli alla concezione dualistica che caratterizza l’impostazione della loro filosofia, i Cinesi scindono anche il cervello in due parti: la sinistra, che controlla i movimenti meccanici e le funzioni più semplici come rnangiare, camminare etc., mentre la destra è il centro psicologico che conferisce a chi lo sappia usare facoltà come la telecinesi, la telepatia etc.
Vere o no che siano queste affermazioni, certo è che si possono constatare in una persona ben allenata dei fatti che effettivamente hanno del soprannaturale, per quanto si voglia chiamare "intuito" qualcosa che sfiora la "preveggenza" vera e propria.
La verità è che queste tecniche sono state sempre riservate ai membri più stretti della famiglia o agli allievi più fidati e sempre secondo la volontà del Maestro di rendere. partecipi totalmente o meno le persone coinvolte in quest'aspetto dell'Arte
Sull’effettiva realizzazione di queste capacità c'è da dire che molto dipende, inoltre, da quanto chi apprende sia disponibile ad accettare quanto gli viene offerto, o più semplicemente quanto celermente egli riesca ad ottenere quel lampo simile al SATORI buddista che gli consentirà il chiarimento su tutto.
Si può dire che mediamente il tempo necessario per apprendere seriamente queste discipline interiori sia di due-tre anni per un apprendimento medio-rapido, e di-cinque-sei per--uno medio-lento: sempre che il Maestro sia disposto REALMENTE ad insegnarlo.
Nei tempi passati si usava diluire questo periodo di tempo in dieci o vent'anni per avere il tempo di valutare il discepolo, ma anche per provarne lo spirito ammaestrandolo ad una disciplina che poi gli consentisse un corretto uso di quanto appreso.
In effetti, una cosa acquisita senza sacrificio sembra molto meno importante di quanto possa realmente essere, specialmente se essa è semplice come solo la verità può essere, se la si sa vedere.
E' da notare inoltre come però questa riservatezza, unitamente all'uso orientale di non tramandare nulla per iscritto per stimolare l'attenzione, abbia consentito il proliferare di pseudo-Maestri e di falsi Guru che hanno aumentato la confusione, se non gettato il discredito, su certi aspetti dell'Arte.
La conoscenza, la verità, sono oggetti di immediata disponibilità per colui che ne è entrato in possesso, e possono essere usati per qualsiasi meta ci si prefigga, ma sono lame dal doppio taglio che contemporaneamente cambiano il modo di essere di chi le usa, inevitabilmente.
Colui che conosce il vero aspetto delle cose sa rendere loro il loro reale valore, senza sopra né sottovalutarle, e raggiunge così un livello superiore dal quale partirà per uno ancora superiore e così via, in un continuo miglioramento di sé stesso e del contesto cui appartiene. Infatti, l'uomo è contemporaneamente sé stesso e tutta la Vita attorno a Lui, ohe deve rispettare mentre si fa rispettare.
A questo concetto ultimo si giunge quando, per difendere sé stessi o la propria famiglia, ci si trova con un reale aggressore davanti e si deve decidere se limitarsi a contenerne gli attacchi, storpiarlo o ucciderlo: e queste possibilità possono in ogni momento divenire reali.
A questo punto la decisione va presa, ed è tanto difficile da prendersi che non può essere presa se non da chi vi si trovi effettivamente coinvolto, perché deve essere la DECISIONE GIUSTA, se non si vuole essere il proprio stesso aggressore, al quale non si potrà pii sfuggire.
Soltanto in questo modo si potrà essere Uomini nel completo senso del termine e soltanto in questo modo quanto appreso dal Maestro sarà l'Arte e non un nuovo modo di fare male -






per apprendere il vero kung-fu
Liang Long Wushu Guan Scuola di kung-fu wushu tradizionale nata a Roma nel 1988 dalla costola della 'Nga Man Tao Pai presente a Roma dal 1974. Oltre 30 anni di storia in oltre 40 anni di pratica.
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