Le Forme
Pubblicato da Armando Visconti in Teoria · 2 Luglio 2018
LE FORME
Le forme o "serie" (in Cinese o KUEN, in Giapponese KATA, in Coreano HYUNG.) sono la spina dorsale del Kung Fu, in ogni suo stile. Esse nacquero con vari scopi; o come semplici esercizi per memorizzare le tecniche, o per allenare al combattimento o per altro. Alcune molto semplici, alcune complicate, alcune da eseguirsi singolarmente, altre da farsi in coppia, le forme sono usate per sviluppare potenza, grazia, resistenza, equilibrio, colpo d'occhio, controllo e coordinazione quest’ultima soprattutto riveste un'importanza essenziale per muovere mani, piedi e respirare coerentemente in modo da raggiungere l'ottimizzazione nell'esecuzione.
Nella pratica di una forma, però, non sono da sottovalutare gli aspetti spirituali e mentali: essi sono il fattore chiave che coinvolge ogni attività fisica e che, presente in uno stile tanto da caratterizzarlo va considerato parte integrante delle forme relative. Lo Hsing-i (modello-mente) ci insegna che: una persona che esegue una forma della Tigre deve essere forte e feroce, mentre la forma della Gru deve rendere fluidi ed aggraziati, cioè l’essenza dell'animale deve penetrare l'animo dell'esecutore. Inoltre i movimenti che scaturiscono l'uno dall'altro con scioltezza rendono la forma simile ai passi di una danza moderna o al balletto degli anni passati, ma essa richiede molta più energia, sia fisica che mentale.
Una forma di Kung Fu viene di solito aperta con il saluto tipico del la scuola alla quale appartiene che, oltre ad esplicitare al pubblico competente cosa sta per essere rappresentato, esprime il rispetto di chi esegue la forma verso tutti gli astanti.
Dietro ogni forma può esserci una storia più o meno vera sul come la forma è nata, e quando e perché; e possono essere: storie banali o molto colorite. .
In ogni stile sono presenti forme caratteristiche che, nella loro composizione possono rivelare se la loro origine è reale o se esse sono contraffazioni.
Nelle forme sono celati molti dei segreti di uno stile: qualche Scuola ad esempio, insegna una stessa forma fino a tre versioni differenti.
1° Livello: comprende movimenti di base senza tecniche particolarmente dure e viene insegnata ai principianti ed a tutte le classi aperte al pubblico; in questo primo livello la forma è praticamente una introduzione ai movimenti più sofisticati che verranno insegnati in seguito.
2° Livelio: alla serie vengono aggiunte quelle tecniche che erano state cancellate al livello precedente, e pertanto questa versione viene riservata ai discepoli più fidati. Inoltre ogni movimento viene spiegato in tutti i suoi dettagli e le tecniche non sono più “annacquate" come nelle prima versione.
3° Livello: questa versione viene insegnata soltanto ai familiari stretti o ai discepoli che abbiano dato prova di fiducia al Maestro; alcuni movimenti possono essere tanto difficili da poter essere eseguiti solo da persone di un certo livello, o tanto facili da richiedere un'esecuzione perfetta. In effetti, questa è la versione che gli stessi istruttori praticano. Alcuni movimenti sbagliati vengono poi inseriti nelle prime due versioni per confondere gli estranei e nascondere il loro vero valore.
Non tutte le scuole però seguono questo sistema; alcune mantengono la stessa versione per tutti i livelli, ed in tal caso la differenza sussiste nelle spiegazioni relative alle varie tecniche; la combinazione di certi movimenti può, infatti cambiare una tecnica povera in una tecnica superiore di combattimento: questo dipende dagli istruttori e dalla fiducia che essi ripongono nei loro allievi. Nello studio di uno stile, l'allenarsi nelle forme è un passo molto importante; una volta, addirittura, era l'unico modo per arrivare al "cuore" di un particolare stile, e la forma veniva studiata in ogni minimo dettaglio.
Tuttavia la conoscenza di cento forme non significa necessariamente che si sia diventati un buon combattente o un buon istruttore di Kung Fu; l'importante, per essere ciò, è la conoscenza perfetta di ogni forma in ogni suo dettaglio e di come ogni sua tecnica possa essere applicata o modificata per adattarla ad ogni situazione contingente.
Ogni movimento infatti è suscettibile di essere applicato in più di una occasione; un attacco improvviso, ad esempio, può causare un'alterazione nella, sequenza delle tecniche o il loro ricombinarsi in uno schema diverso, magari con l'aggiunta di qualcun'altra che le rinforzi In una gara di forme, addirittura esse vengono giudicate attraverso
i seguenti parametri:
a) applicazione pratica
b) potenza -
c) direzione dello sguardo
d) controllo del respiro
e) grazia
f) coordinazione
g) controllo muscolare
h) equilibrio
l) elasticità
Una impropria distribuzione del peso o un inadeguato uso delle tecniche di mano (un "artiglio della tigre" in luogo di un "becco della gru"), una scorretta posizione ed una mancanza di tempismo, possono, anche da soli, stravolgere completamente il significato ai una forma.
Ai fini di una corretta esecuzione o di un corretto giudizio nell'osservare l'esecuzione di una forma, potranno essere considerati i seguenti punti:
1°) PIEDI (le fondazioni): debbono essere opportunamente girati ver so l'esterno o l'interno per ottenere la massima potenza nei movimenti di forza. L'angolazione anche di un solo piede può dimezzare addirittura la potenza di un colpo, se non è correttamente posizionata.
2) GINOCCHIA (sovrintendono-dal basso-alla direzione): le ginocchia aiutano le gambe nella manovra verso la direzione che si vuole prendere. In alcune occasioni debbono essere piegate, in altre rigide per spingere l'avversario con una potenza tale da poterlo sbilanciare. Inoltre, in alcune tecniche difensive, esse possono flettersi in avanti o distendersi all'indietro.
3) COSCIE (sede della potenza delle gambe): esse controllano i movimenti alti e bassi del bacino, secondo le varie posizioni previste nello Stile che si sta praticando: i loro movimenti devono essere fluidi ed aggraziati, privi di scosse repentine o movimenti privi di equilibrio: esse, inoltre, possono assumere movimenti rotatori per creare ostacoli o bloccaggi all'avversario, o caricarsi come molle per prepararsi a balzi o calci.
4) CINTOLA (l'importante intervallo tra la parte superiore e quella inferiore del torso): è la sede del controllo della direzione della tecnica: praticamente guida l'intero corpo, consentendo la rotazione di quella delle due metà (superiore o inferiore) che sarà usata nella tecnica. Inoltre controlla conseguentemente l'equilibrio, ed utilizza la forza per mantenere una adeguata distribuzione di peso.
5) IPOGASTRIO (controllo del respiro e dell'energia interna): qualsiasi attività è soggetta ad una appropriata respirazione, ed il centro del respiro è la fonte di potenza del corpo. La respirazione, in pratica, coincide con l'energia interna (CH’I): può alimentare la resistenza o dimezzare la durata di una esecuzione se eseguita impropriamente. La zona dove si focalizza il centro di controllo dell'energia interna, della respirazione e addirittura del centro di gravità nella stazione eretta è l'ipogastrio (TAN T'IEN). Respirare utilizzando la parte alta del torace fa salire più in alto il centro di gravità, destabilizzando il corpo, mentre, utilizzando opportunamente il diaframma, il centro di gravità si abbassa, consentendo migliore equilibrio e controllo.
6) SPALLE,-SCHIENA E PARTE ALTA DEL TORACE (bersagli principali in una situazione di attacco): la parte superiore del corpo controlla l'impostazione delle tecniche e le tattiche evasive comprese nel combattimento: il corpo deve essere sufficientemente flessibile da potersi piegare in ogni direzione passando fulmineamente da una posizione ad un'altra. In alcuni stili il torace assume una posizione concava spingendo in avanti le spalle e ritraendo lo stomaco; ciò per evitare facili contatti di colpi. Lo Stile del "Sopracciglio bianco", quello della "Mantide religiosa", ad esempio, usano questa impostazione, mentre lo stile della "Tigre" forza in fuori il torace già nella "MAH BO", considerando questo assetto come il più stabile e forte.
L'antitesi di questa teoria non deve sorprendere: l'impostazione di una Scuola è molto personale, e la pluralità degli Stili è tale da rendere possibile la coesistenza di concetti diametralmente opposti nel panorama generale del Kung Fu, o addirittura in stili singoli, come ad esempio in quello dell'"Ubriaco", che sfrutta la diversità dei concetti per rendere imprevedibile la sequenza delle tecniche.
Acrobazie e rotolamenti fanno anche parte, in qualche stile, del bagaglio tecnico di una Scuola, ed in tal caso è essenziale il loro combinarsi con le varie parti del corpo.
7) TESTA (la parte più importante dell'anatomia): è la sede degli occhi e della mente: gli occhi sono il. centro di focalizzazione del corpo, e senza il loro contributo una forma, quasi certamente, uscirà fuori dalle proporzioni e non potrà essere eseguita correttamente.
La mente controlla ogni singolo movimento e lo organizza in sequenza per ogni tecnica, ed ancora organizza le tecniche in sequenza per ogni forma: naturalmente per fare ciò è necessario che essa sia calma e rilassata affinché ogni movimento sia fatto nel modo giusto, al momento giusto e con la giusta interpretazione. Chi esegue una forma in maniera nervosa non può controllare esattamente il proprio CH'I, ed esso è indispensabile perché "una forma è un combattimento contro se stessi".
Va inoltre ricordato che una buona forma aiuta se stessi a capire il proprio corpo ed i suoi limiti, fisici e mentali; e una buona forma non è tale se non è stata compresa a fondo nei suoi movimenti e nella sua logica.
Bisogna sempre diffidare di quegli stili che offrono cento forme e dichiarano che possono essere comprese in poco tempo: per comprendere bene una forma è necessario il tempo necessario, ed è importante non quante forme si conoscono, ma quanto bene si conosca ogni forma.