Norme Igieniche

Liang Long Wushu Guan
One path is better than no path, but the right path is best of all.

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Norme Igieniche

Liang Long Wushu Guan
Pubblicato da Gianfranco Russo in Norme · 22 Aprile 2018
Nella pratica all’interno di un gruppo è essenziale la corretta abitudine di una completa e accurata igiene personale ancor più di quanto già la si dovrebbe avere di norma. Nel pensiero tradizionale chi non è in grado di avere una buona cura del proprio corpo non può essere un Maestro completo in quanto non è in grado di trasmettere quei principi di salute, di vita serena e ordinata propri della complessità del pensiero gùngfu. Ricordiamo ancora una volta infatti che l’aspetto combattivo del gùngfu cinese è solo una parte del tutto bene identificata con gli ideogrammi mouh sehut (武术). Tradizionalmente la cura del proprio corpo imponeva l’impegno costante e quotidiano alla pulizia e all’automassaggio con olii e unguenti. Oggi che le più semplici norme igieniche sono facilmente attuabili e che l’ambiente circostante non è più così pregno di agenti virali sembra quasi superfluo dover ribadire alcuni principi, ma è importante farlo. Il praticante gùngfu avrà costante cura del proprio corpo mantenendolo pulito in particolar modo prima delle sedute di allenamento. Le unghie delle mani e dei piedi devono essere mantenute corte e pulite; è vero che molti degli insegnanti di stili tradizionali in cui la presa prevale erano soliti mantenere unghie forti e lunghe, ma la pratica a coppie e il normale allenamento, potrebbero procurare dei danni in queste condizioni. Ancora mani e piedi, così come i capelli, saranno costantemente puliti. Ogni anomalia che possa ridurre la qualità dell’allenamento come traumi recenti, lesioni, mialgie così come il periodo mestruale per le donne andranno comunicate agli Insegnanti prima dell’inizio della lezione in modo che si possa avere la dovuta attenzione. Ogni agente esterno come funghi o verruche saranno immediatamente segnalati agli Insegnanti e ai compagni onde evitare possibili diffusioni e per essi si avrà la massima cura al fine di eliminarli in più in fretta possibile. Si eviterà la pratica in caso di malattie come varicella, morbillo o similari per evitare il contagio, sino a completamento totale della convalescenza. Ogni ferita sanguinante andrà immediatamente tamponata e coperta o fasciata in modo sicuro prima di poter riprendere l’allenamento. L’abbigliamento dovrà essere sempre pulito e mai maleodorante. Il tòhng-jòng deve essere lavato al massimo ogni settimana. Tshirt e calzini non devono mai essere usati per più di una lezione. Se si indossa un sut-sàam con una tshirt sotto sarà sufficiente lavarlo almeno una volta per settimana, se il sut-sàam sostituisce la tshirt, allora lo si dovrà sostituire ad ogni lezione. Gli abiti sudati devono essere esposti all’aria dopo essere tornati alla propria abitazione e mai lasciati in borsa a far muffa. Lo studente deve aver cura di possedere più paia di calzari e mai utilizzare quelli specifici per la zona di allenamento (tatami) per gli altri locali (docce e bagni) o peggio per la pubblica via. Lo studente non deve indossare anelli, collane, orecchini, bracciali o altro durante la pratica. L’abbigliamento non deve avere lacci rigidi o cerniere che possano procurare ferite ad un compagno di allenamento. I calzari devono essere di cotone morbido. Quelle in gomma sono ammesse solo in rarissime particolari occasioni (pavimento rigido, dimostrazioni in luoghi pubblici etc.), per sostenere o proteggere lesioni al piede (slogature, ferite, recenti fratture) e comunque mai nell’allenamento a coppie salvo omettere completamente l’uso del o dei piedi calzati per colpire. In assenza di scarpette adeguate il praticante si allenerà scalzo. Il praticante gùngfu si reca agli allenamenti a stomaco vuoto e prima della seduta si preoccupa di aver vuotato vescica ed eventualmente gli intestini. In questo modo eviterà in primo spiacevoli eventi  a seguito di occasionali colpi all’addome e comunque di interrompere la lezione per potersi recare ai servizi. In un allenamento di una o due ore è semplicemente ridicolo chiedere di poter bere. Per sedute molto più lunghe e comunque associate a periodi particolarmente caldi si cercherà in ogni caso di evitare di bere bevande fredde o quantità elevate di liquido che possano procurare fastidi durante l’allenamento.


per apprendere il vero kung-fu
Liang Long Wushu Guan Scuola di kung-fu wushu tradizionale nata a Roma nel 1988 dalla costola della 'Nga Man Tao Pai presente a Roma dal 1974. Oltre 30 anni di storia in oltre 40 anni di pratica.
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